di Roberto Arditti
Per la prima volta da un anno a questa parte la speranza è il sentimento nettamente prevalente tra gli italiani: lo dice chiaramente l’ultima rilevazione SWG.
Perché accade tutto questo e cosa significa?
Proviamo a rispondere a queste domande, cominciando dalla prima.
Accade perché la gran parte delle previsioni drammatiche dello scorso anno si sono rivelate infondate (prezzi alle stelle, guerra che coinvolge il mondo intero, inverno senza riscaldamento), mentre invece l’inflazione comincia a calare e sul versante energetico l’Europa se l’è cavata bene, al punto che da questa primavera le bollette torneranno a pesare meno sul bilancio familiare.
Inoltre, non va dimenticato, ci siamo messi alle spalle la pandemia, che tanta angoscia ha messo in circolazione nel triennio 2020-2022.
Se poi guardiamo al futuro (non senza una spruzzata di politica) vediamo chiaramente un investimento “emotivo” di una parte non piccola degli italiani verso la nuova stagione di governo, che certamente consegna speranze (a chi ha votato a destra, sia chiaro).
È dunque un contesto favorevole per spingere l’acceleratore?
Lo è, senza ombra di dubbio.