di Roberto Arditti
I dati, spesso, parlano da soli.
Vediamoli quindi, prima di ragionarci su.
Adesso non è il caso di proporre qui una lunga dissertazione, anche perché servirebbe a poco rispetto alle posizioni cristallizzate del dibattito politico.
Però farebbero bene i decisori/legislatori a guardare questi numeri, che ci presentano un’Italia più laica e disincantata di quanto riesca ad emergere nei talk televisivi o nella quotidiana battaglia sui social.
Vale a sinistra, spesso in difficoltà nell’interpretare la “pancia” della nazione.
Ma in questo caso vale particolarmente a destra.
Ora, sarebbe sbagliato sostenere che si governa seguendo i sondaggi: il dovere di una classe dirigente è proprio quello di tenere la barra dritta anche quando c’è contrasto nella pubblica opinione. Altrimenti la politica diventa accucciarsi al volere del momento.
Però si deve sempre sapere come la pensano i cittadini, a maggior ragione quando si interviene su materie controverse.
La maggioranza può avere torto, anzi spesso ha torto. Ma va affrontata per quello che è e non per quello che tu, che sei al potere, vorresti che fosse.