di Roberto Arditti
Bisogna prenderli sul serio questi dati, perché se anche li depuriamo di una qualche volontà, probabilmente presente nel campione, di scegliere la risposta più “stupefacente”, la fotografia che ne viene fuori è altamente significativa.
Quello che va compreso sino in fondo è che una quota solida (e crescente) dell’opinione pubblica si sente manipolata, soggiogata, costretta a compiere atti o ad ascoltare versioni dei fatti che non condivide.
Così è stato per i vaccini (peraltro oggi i “pentiti” sono assai numerosi), così è per il sostegno all’Ucraina brutalmente aggredita da Putin.
Sei italiani su dieci vedono un’élite di poteri forti che controlla il mondo e tre su dieci pensano che gli americani si sono buttati giù da soli le Torri Gemelle ed hanno allestito, trent’anni prima, la messinscena di uno sbarco sulla luna mai avvenuto.
Attenzione però. Non possiamo mettere tutto questo nel cesto delle opinioni “irricevibili”, perché così facciamo finta di non vedere il problema.
Queste posizioni hanno un serio contatto con la realtà? No, tutto sommato. Sono sostanzialmente scollegate dalla realtà ma non per questo non esistono. Anzi, proprio perché poco o nulla razionali sono ben radicate: va così dalla notte dei tempi.
C’è una immensa operazione di nuova alfabetizzazione nazionale da compiere in Italia, che passa attraverso messaggi nei formati oggi diffusi, quindi digitali. E va fatta prima che sia tropo tardi, prima che il mostro della disinformazione (ad uso e consumo delle dittature e dei monopoli di ogni genere) prenda il sopravvento.
Ma al tempo stesso il capitalismo globale pizzato deve capire che troppi ormai si sentono esclusi. E non vedono l’ora di vendicarsi.