di Roberto Arditti
Ci sono due modi per interpretare questi dati, che emergono dall’ultima ricerca SWG.
Il primo è ritenere che sul fascismo non si è fatta chiarezza, non ne sono stati proposti nel tempo (penso alle attività scolastiche) gli elementi distintivi, non si è riusciti sufficientemente a renderne evidenti le responsabilità.
Il secondo è sintetizzabile dicendo che sul fascismo (con le sue innegabili e devastanti responsabilità, talmente gravi da cancellare ogni possibilità di controbilanciarle con elementi di valutazione favorevole) si gioca da anni una parte spropositata del dibattito politico, con eccessivo peso dato all’argomento da tutti, sinistra in particolare.
Io condivido il secondo approccio: molti, troppi, l’hanno buttata in politica. Così facendo una parte dell’opinione pubblica è scivolata dall’altra parte, finendo per traspare con sé un pezzo di classe dirigente.