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Giorgia alla prova (durissima) della normalità

di Roberto Arditti

Il calo di fiducia verso l’esecutivo è una buona notizia per Giorgia Meloni e chi pensa il contrario non sa nemmeno vagamente cosa vuol dire governare.
 
Cominciamo però dai dati, che SWG ci propone e che ci danno un quadro molto semplice ed anche significativo.

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Possiamo quindi dire con certezza che la luna di miele è finita e con essa la stagione del senso di onnipotenza derivante dal nitido successo del settembre 2022.
 
Al tempo stesso però il governo è forte di una maggioranza ampia in Parlamento e assai tonica nelle urne, come dimostrato dal recente voto in Lombardia e Lazio.
 
Ad ogni buon conto la ragione per la quale questi dati sono una buona notizia per la premier ed il suo governo è presto detta e si chiama “contatto con la realtà”.
 
La fase è complessa a livello internazionale ed in evoluzione anche in Italia (c’è un nuovo segretario al PD), ma soprattutto è adesso molto chiaro che Meloni ed i suoi ministri operano in un ambiente con vincoli non inferiori alle opportunità (basta vedere quello che accade alla sacrosanta riforma delle pensioni di Macron) e con l’opinione pubblica “forgiata” da tre decenni di qualunquismo.
 
Adesso però è il momento del buon governo, costi quello che costi.